Ossido-riduzione & Co.

In tutti i mammiferi, gli ormai dimenticati processi di ossido-riduzione sono alla base del mantenimento dell'omeostasi cellulare. I meccanismi che regolano questo fenomeno sono ancora in gran parte da chiarire e coinvolgono sia l'espressione genica che le capacità dell'organismo di interagire con l'ambiente. Quest'ultimo fenomeno, oggi, viene sempre più considerato importante e prende il nome di "esosoma", cioè l'insieme degli elementi che ci fanno vivere, ad eccezione del genoma, che abbiamo ereditato.
Nel concetto di esosoma si fa rientrare anche la regolazione circadiana e sovracircadiana degli organismi viventi.
La base che coordina i ritmi circadiani, il cosiddetto "orologio biologico" capace di connettere i ritmi del mondo esterno con quelli interni, è rappresentata dal Nucleo Soprachiasmatico (SCN) che è quella regione dell'Ipotalamo in grado di controllare i cicli e i feedback di regolazione endocrina.
Si è visto che l'alternanza ossidazione-riduzione" è l'altalena capace di indurre ad esempio la traduzione di mRNA per produrre peptidi, la trascrizione genica e, in particolare, la modifica del metabolismo basale che è generalmente maggiore durante lo stato di veglia e minore durante il sonno, nella maggior parte dei casi in maniera indipendente dalle fasi giorno/notte.
Le fasi di ossido-riduzione sono in grado di modificare l'attività elettrica dei neuroni e coordinare l'apertura e la chiusura dei canali per il Potassio.
Una aumentata permeabilità al potassio riduce l'eccitabilità neuronale negli stati di riposo. Durante la fase di riduzione, l'eccitabilità neuronale aumenta.
Ergo, una tendenza all'ossidazione determinerà una ridotta capacità del neurone ad... eccitarsi.

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