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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

Il test che non fa test(o)

Roche, l’azienda che produsse e vendette il test MONITOR RNA HIV-1 AMPLICOR incluse la seguente dichiarazione nel foglietto illustrativo della confezione del test: “Il test v1.5 MONITOR HIV-1 AMPLICOR COBAS non è stato sviluppato per essere adoperato come test di screening del sangue o degli emoderivati per accertare la presenza dell’HIV-1 o come test diagnostico per  confermare la presenza dell’i nfezione HIV-1”. Così, il test che gli esperti dell’HIV affermano di essere capace di identificare molecole di RNA specifiche dell’”HIV” non viene ritenuto capace di diagnosticare l’infezione da “HIV”. Giungo alla conclusione che questi test non abbiano senso nei termini della loro capacità per identificare l’RNA come appartenente all’”HIV”, tanto meno per misurare la “carica virale”. (VALENDAR FRANCIS TURNER)

Particelle & Particelle

Ogni genuina particella retrovirale deve contenere la stessa quantità di RNA e proteine, né più né meno. Questo significa che se noi consideriamo i diametri delle particelle indicate in due studi pubblicati (Gelderblom e Coll., Bess e Coll.), essi sono da 1,14 a 1,96 volte più grandi del massimo previsto per il normale HIV.  Tradotto in volumi, e confrontando con una particella con diametro di 120n M, le particelle degli studi franco/tedeschi hanno un volume 50% maggiore, quelle statunitensi addirittura 750% maggiore, incompatibile con la definizione di retrovirus! Anche se non è ammesso dagli autori, i dati dei due lavori citati contribuiscono a dimostrare che là dove doveva essere presente l’HIV puro, dell’HIV non c’è traccia.

Le proteine dell'HIV sono tutte e solo dell'HIV?

E giusto per fare chiarezza su alcune cose inerenti l'HIV, sarebbe bene sapere che le proteine che individua il Western Blot, sulla base delle quali vi dicono se siete o meno infetti da HIV possono essere PROTEINE VOSTRE! lo studio finora non confutato della Eleopulos e coll. dice che:  la gp 41 corrisponderebbe all’actina;   la p18 e la p24/25 alle due subunità della miosina (la p24 è la banda aspecifica ritrovata con maggior frequenza in soggetti “non infetti”);  la p32 sarebbe identica alla catena beta dell’antigene DR della classe di istocompatibilità II;   la gp120-160 non sarebbero nient’altro che oligomeri della gp41. Mi chiedo ancora perchè non esiste un "Gold Standard" nella diagnosi di questa infezione. Ma la domanda che mi faccio più frequentemente è:  Quest'infezione è stata scoperta o è stata inventata? Nel dubbio, continuo a studiare.

Sapevate che...

Sapevate che la lettura del test di conferma Western Blot, per sancire se un individuo ha HIV o meno, è di tipo visivo? Cioè è a discrezione dell'operatore che guarda le "bande" dire se il paziente ha o meno gli antigeni virali. E sapevate che il Consorzio statunitense per la Standardizzazione della Sierologia Retrovirale (CRSS) ha effettuato un controllo di qualità inviando 19 quote dello stesso siero a 19 laboratori di riferimento ed il confronto dei risultati ha dimostrato una strabiliante differenza del numero di bande e della loro intensità nelle diverse “striscie”? Come dire, laboratorio che vai, infetto ti trovi. E lo sapevate che    uno studio effettuato su dei cani e pubblicato nel 1990 su Cancer Research, Strandstrom e colleghi riportarono che 72 su 144 (50%) campioni di sangue di cani prelevati dall' Ospedale Veterinario dell’Università della California, e testati con il Western Blot reagivano con una o più proteine ricombinanti dell’HIV [gp120--21.5%, g